Angel [nome di fantasia] è un bambino autistico di 7 anni. È figlio di una prostituta che fin dalla nascita non lo voleva. Per diverse ore lo lasciava da solo e con lo stesso pannolino. Quando la madre trovò un altro compagno andò a vivere in campagna dove iniziarono i maltrattamenti e gli stupri verso il minore che durarono fino ai 6 anni, quando la nonna paterna, accortasi della cosa, ha denunciato tutto alla polizia ottenendone la custodia. Angel adesso frequenta Casa Taller. È un bambino che, a causa delle sue condizioni di salute e psicologiche, ha paura, non gli piace stare con tante persone e il suo rifugio più sicuro è la nonna. Casa Taller rappresenta per lui un luogo di pace, qui viene accompagnato alla scoperta di nuove esperienze da personale esperto e formato, è un luogo che contribuisce alla sua crescita e ad alleviare le sue sofferenze. 

Pierre e Nawale sono una coppia umile. Nawale ha superato il cancro al fegato e procede con le cure ma non riesce a lavorare. In Libano non c’è la sanità pubblica: le visite specialistiche e le terapie mediche sono molto costose. Pierre, che aveva un’azienda sua, si è ritrovato con la crisi economica a lavorare alla giornata per sbarcare il lunario: lavori edili, trasporti, ripara e rivende oggetti. Fa fatica a sostenere le spese per la sua famiglia. I loro due figli, entrambi sposati e con figli, cercano di aiutarli come possono, ma anche loro fanno fatica. Noi li sosteniamo a pagare le spese mediche. “Non possiamo permetterci di abbatterci, abbiamo delle responsabilità nei confronti dei nostri figli” dice Nawale. “Ci stavamo deprimendo ma poi grazie e voi, è tornata la speranza”. 

Queste sono solo due delle tante comunità in cui Punto Missione è attiva con progetti di sviluppo e di sostegno alle comunità. Siamo in Colombia, a Casa Taller, dove accogliamo 31 i bambini dai 6 ai 12 anni di età proponendo attività educative, ludiche, sportive, artigianali e attività finalizzate alla genitorialità; siamo in Libano, Paese che versa in condizioni disperate, in cui sosteniamo 40 famiglie nella vita di tutti i giorni: spese mediche, spese alimentari, rette per l’istruzione, bollette, affitti; siamo in Romania, al Villaggio dei Ragazzi, dove accogliamo famiglie ucraine in fuga dalla guerra e accompagniamo nuclei di famiglie rom vulnerabili tramite sostegno alimentare, educativo e medico.

Attivando un SAD, Sostegno a Distanza, puoi davvero aiutare bambini, famiglie e comunità vulnerabili. Un piccolo contributo che può fare la differenza.

Con 300 Euro

sostieni per un anno le famiglie nelle loro spese alimentari, di formazione ed istruzione per i figli, per le cure e terapie mediche, per le spese di affitto e per altre necessità (e ricorda che, in quanto donazione hai vantaggi fiscali) 

Grazie a nome di tutte le famiglie che aiuterai!

Silvia Daminelli
Referente Progetti e Sostegno a Distanza

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