Miglioramento della resilienza socioeconomica e ambientale

MADAGASCAR

Il contesto

Nonostante la sua straordinaria biodiversità e le abbondanti risorse naturali, il Madagascar affronta gravi sfide socioeconomiche e ambientali. Circa l’80% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno, rendendolo uno dei paesi più poveri al mondo. L’insicurezza alimentare è diffusa, con oltre 1,3 milioni di persone in condizioni di grave carenza nutrizionale, soprattutto nelle zone rurali. L’accesso ai servizi essenziali, come istruzione, sanità e acqua potabile, è fortemente limitato, con infrastrutture inadeguate e una rete di protezione sociale insufficiente.
Il paese è particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, con eventi estremi come siccità e cicloni che aggravano la fame e la povertà, colpendo in modo sproporzionato le comunità più fragili. La deforestazione e il disboscamento per l’agricoltura e il commercio di legname mettono a rischio la sua biodiversità unica, contribuendo all’erosione del suolo e alla riduzione della produttività agricola.
Le donne rurali sono tra le più colpite da questa situazione. Subiscono disuguaglianze salariali, scarso accesso alle risorse produttive e limitata autonomia finanziaria (solo il 12,8% gestisce autonomamente il proprio denaro, rispetto al 32,6% a livello nazionale). La mancanza di titoli di proprietà sulla terra ostacola gli investimenti in pratiche agricole più sostenibili, limitando le opportunità di sviluppo per le comunità rurali e perpetuando il ciclo intergenerazionale della povertà.
Nonostante queste sfide, il Madagascar possiede un potenziale significativo per lo sviluppo sostenibile, grazie alle sue risorse naturali e alla crescente attenzione internazionale verso la conservazione ambientale e l’inclusione economica.

Il progetto

Il progetto interviene nella regione di Itasy, situata negli altopiani centrali del Madagascar. Sebbene sia la più piccola delle 23 regioni del paese, è tra le più densamente popolate del paese ed è caratterizzata da gravi sfide socioeconomiche e ambientali. Nonostante le sue risorse naturali e il potenziale turistico, la regione soffre di povertà diffusa e di una forte dipendenza da pratiche agricole tradizionali.
Le comunità rurali di Ambohimahavony e Ankalalahana, nel comune di Arivonimamo, sono particolarmente vulnerabili. Con 1.450 abitanti, dipendono da piccoli appezzamenti agricoli destinati all’autoconsumo e alla vendita di prodotti agricoli per la sussistenza. L’agricoltura, basata su metodi tradizionali, risente di una forte dipendenza dalle risorse naturali, aggravata da scarsità d’acqua e pratiche poco sostenibili, che limitano la produttività e accentuano la fragilità economica.
In questo contesto, le donne sono ancora più svantaggiate. Spesso prive di reddito proprio, con basso livello di istruzione, sono escluse dai processi decisionali e incontrano difficoltà nel costituire associazioni. Nonostante il loro ruolo chiave nella produzione agricola e nella gestione domestica, il loro contributo economico rimane sottovalutato. La combinazione di fragilità economica e pressione sulle risorse naturali non solo accentua le disuguaglianze di genere, ma rappresenta anche un freno allo sviluppo rurale sostenibile.

Per rispondere a queste sfide, il progetto prevede azioni concrete:

  • Sostegno economico e formazione per aumentare il reddito delle famiglie e migliorare la sicurezza finanziaria;
  • Coinvolgimento delle donne nei processi decisionali, favorendo la loro partecipazione alle attività di sviluppo locale;
  • Promozione di attività economiche sostenibili, per ridurre la pressione sulle risorse naturali e favorire una gestione ambientale responsabile.

Obiettivi

L’intervento punta a rafforzare la resilienza socioeconomica e ambientale delle comunità, garantendo un approccio sostenibile e inclusivo che valorizzi il ruolo delle donne nella crescita locale.

Beneficiari

  • 1450 persone, uomini e donne, delle comunità rurali di Ambohimahavony e Ankalalahana.

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