Mai avremmo immaginato di poterci svegliare una mattina e sentire una guerra così vicina, dentro la nostra Europa, dentro le nostre case. Subito ci siamo resi conto di quanto siamo stati ipocriti in questi anni. Di conflitti nel mondo ne scoppiavano quotidianamente, ma evidentemente non toccavano i nostri interessi, la nostra vita quotidiana e il nostro sguardo si posava su di essi ma con un certo distacco.

Da una parte questa guerra ci ha aperto gli occhi sul mondo intero, là dove popolazioni soffrono e subiscono, incolpevoli, la cattiveria dell’uomo. Dall’altra ci ha messo in moto perché, almeno un poco, queste sofferenze potessero essere alleviate là dove la nostra presenza ci permetteva di dare una risposta, come in Libano, dove la nostra comunità poteva essere sostenuta per un aiuto ad alcune famiglie nella straordinaria crisi politica ed economica che ha visto il paese, a causa del default finanziario, ridursi in miseria. Come al Villaggio dei Ragazzi in Romania e a Casa Delbrêl in Italia, dove abbiamo messo a disposizione le nostre case per l’accoglienza dei profughi.

Proprio in questi giorni Punto Missione partecipa alla terza carovana della pace della rete #Stopthewarnow per portare alimenti e beni di prima necessità in Ucraina, ad Odessa e Mykolaïv ed incontrare le popolazioni colpite dalla guerra.

Grande è stata la risposta delle tante donatrici, dei tanti donatori, delle aziende sostenitrici e dei volontari ed amici alle emergenze e alle necessità dei nostri progetti. E noi non abbiamo mai smesso di guardare con speranza al futuro perché “Non pensiamo che l’amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni” (Madeleine Delbrêl).

Tutto questo lo sperimentiamo ogni giorno nelle nostre attività e nei nostri progetti in Italia e all’estero. E con “coraggio”, non ci fermiamo perché “per fare la pace di vuole coraggio”. Il nostro lavoro prosegue. Ci aspettano dei mesi difficili perché la congiuntura economica sarà complicata soprattutto per le famiglie più fragili e vulnerabili. La guerra in Ucraina non si arresta. Le emergenze e le necessità dei più deboli si intensificano.

Tiziano Salata
Presidente Punto Missione

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