Stiamo sempre più smarrendo la consapevolezza che una vera risposta al paese si può dare solo ricostruendo quei corpi intermedi che sono l’espressione della democrazia del nostro paese, dal Terzo Settore ai movimenti civici,  dalle cooperative al volontariato, ma soprattutto è necessario ricostruire relazioni umane e sociali capaci di ascoltarsi e di mettere al centro la persona con una visione attenta verso l’altro, per poter restituire alla politica gli strumenti per la realizzazione del bene comune.

Perché questo possa accadere è necessario spalancare il nostro sguardo e lasciare quelle comode poltrone dove, poco o tanto, ognuno di noi è sprofondato.

Lasciamoci sorprendere dal bene che vediamo e tocchiamo con mano tutti i giorni.

Lasciamoci sorprendere dalle nuove generazioni, dalle loro domande e dalla loro intraprendenza.

Lasciamoci sorprendere dalle straordinarie bellezze del nostro pianeta.

Perché, come bene ci ricorda il nostro Presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno: “Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un’impresa che si trasmette da una generazione all’altra. Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte.” 

Come Fondazione Punto Missione abbiamo a cuore la difesa e la promozione di ogni esistenza umana e siamo impegnati in Italia, in Europa e nel mondo per costruire progetti, condividere e accompagnare persone e comunità nel loro percorso di realizzazione, nel campo sociale e lavorativo, e lo facciamo grazie a tutti voi che ci avete sostenuto, grazie ai nostri preziosi volontari e grazie ai nostri attivi collaboratori.

buon-2025

Tiziano Salata
Presidente Fondazione Punto Missione 

PS: Solo se ci lasceremo sorprendere dal bene, dalla solidarietà, dall’amore sarà un anno che arricchirà le nostre persone. “[…] lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama […]”, Papa Francesco.