L’idea: basta guardarsi intorno nel fine settimana delle nostre città! Locali affollatissimi, impossibile trovare un posto al ristorante e autostrade piene di automobili per un fine settimana riposante. Eppure, la gran parte delle persone si lamenta perché si sente insoddisfatta, le manca sempre qualcosa.

La realtà è che ci sono veramente più di cinque milioni di poveri in Italia, sono nelle nostre città, basterebbe guardarsi attorno con un po’ di attenzione. Della povertà ne parlano tutti, ma pochissimi agiscono per incontrare e aiutare i poveri e loro non sono certo gli insoddisfatti del fine settimana.

L’idea: telegiornali e gran parte dell’opinione pubblica ci fanno credere che siamo invasi da una miriade di profughi, che siamo “in emergenza”, e che basterebbe accordarsi con i paesi di origine per farli vivere nelle loro città o villaggi senza che questi rischino traversate nel Mediterraneo o i passaggi dalla rotta balcanica, portandosi pure i figli piccoli.

La realtà è che nessuno affronterebbe la morte se nella propria patria ci fosse la libertà di esprimersi o di non morire di fame o, peggio ancora, di essere ammazzati nelle guerre in corso. Basterebbe guardarli negli occhi quando sbarcano da una nave o quando vengono accolti in qualche struttura per capire il loro smarrimento e il desiderio di una nuova vita dignitosa. Chi si metterebbe in viaggio se non fosse l’ultima speranza!

L’ideatutti abbiamo detto che dopo la pandemia nulla sarebbe stato come prima, il lockdown ci ha permesso di ripensare il nostro modo di vivere e di agire “nessuno si salva da solo”.

La realtà è che, finito l’incubo, pian piano si è tornati alle stesse abitudini di prima e i nostri stili di vita non sono cambiati, non ci siamo messi tanto in discussione, anzi, forse siamo diventati più cinici.

L’ idea che non ci fa vedere la vera realtà ha pervaso un poco anche noi. Ciò che però ci mantiene vigili e pieni di speranza sono le nostre opere, dove possiamo ancora incontrare gli sguardi di persone che chiedono un po’ di aiuto, di conforto, di relazione e ciò che i nostri amici dal Libano, dalla Romania, dalla Colombia, dall’Equador, dal Burundi, dall’Ucraina e dall’Italia ci testimoniano.

Per molti di noi queste opere sono immedesimarsi e dare concretezza all’incontro con Cristo e in modo particolare a quell’esperienza carmelitana che ci chiede cura e bellezza verso ogni uomo, qualsiasi uomo. Facciamo nostre le parole di Papa Francesco “Amare il prossimo per quello che è e non per quello che pensiamo, perché la realtà è superiore all’idea”In questo contesto, proseguiamo con le nostre attività accanto alle famiglie più fragili e vulnerabili.

Tiziano Salata
Presidente Punto Missione

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