Berdychiv, storica città israelita, nel 1939 contava circa 30.000 ebrei. Fu occupata dai nazisti e dall’agosto del 1941 al giugno 1942 la popolazione ebraica fu annientata in una serie di esecuzioni di massa. Oggi restano soltanto 400 ebrei anziani e tre famose sinagoghe storiche ancora frequentate da ebrei provenienti da altre nazioni durante le festività ebraiche. Fu liberata dall’armata rossa il 5 gennaio del 1944.

“Per ironia della sorte, proprio gli stessi russi hanno fatto diventare la nostra città, la cui economica era cresciuta tanto da divenire la quarta città Ucraina ed importante snodo commerciale ferroviario e centro industriale, in una città di accoglienza di sfollati e rifugiati. Il nostro Santuario è stato costruito nel 1630, simbolo nazionale e storica meta di pellegrinaggio, dallo scoppio della guerra si è convertito in un punto di riferimento e rifugio per la popolazione e per gli sfollati da altre regioni”.

Dallo scoppio della guerra i frati carmelitani presenti a Berdychiv e Kyev, si sono attivati dapprima per accogliere gli sfollati provenienti da altri territori, accogliendo fino a 100 persone al giorno nel convento, la maggior parte di quali era in transito per la Polonia o altri paesi. Qui hanno creato dei bunker per accogliere la popolazione durante i bombardamenti, e da allora supportano la popolazione con aiuti di prima necessità e sostegno psicologico. Tra i generi di prima necessità acqua, generatori, stufe a legna e medicinali.

“Abbiamo creato, grazie alle donazioni ricevute, un consultorio famigliare all’interno del Convento, i cui locali fungono anche da punto di distribuzione di alimenti. L’obiettivo è quello di fornire supporto ad una popolazione di sfollati rimasti senza lavoro e senza casa, donne e bambini residenti rimasti senza uomini che sono partiti per il fronte o deceduti, anziani rimasti soli. Da marzo abbiamo sostenuto più di 250 famiglie con generi alimentari e non, generatori, stufe a legna e medicinali”.

“Inoltre, grazie ad un team di psicologi, un avvocato ed un sacerdote, forniamo sostegno psicologico a donne e bambini che subiscono il trauma della guerra e soldati che tornano dal fronte traumatizzati e con dipendenze da alcol e droga. Ad oggi vengono assistite circa 20 persone a settimana”.

La guerra in Ucraina non si ferma e l’emergenza continua! Grazie al lavoro dei nostri partner, i Frati Carmelitani Scalzi, sosteniamo famiglie e persone bisognose residenti a Berdychiv, in particolare chi ha avuto parenti morti in guerra, sfollati di guerra da altre regioni e soldati di ritorno dalla guerra.

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PS: i bisogni sono tanti, a partire dal sostegno all’infanzia, che rappresenta la fetta di popolazione più vulnerabile durante una guerra, che noi vorremmo sostenere attraverso attività educativo/ricreative e attività di riabilitazione per bambini con disabilità; continuate a sostenere i nostri progetti; vi terremo costantemente aggiornati!