Tutto ha inizio nel 2017, quando siamo volati in Burundi, il quinto paese più povero al mondo dove l’80% della popolazione vive con meno di 1$ al giorno. Qui è l’agricoltura a sostenere l’economia famigliare e la fragile economia nazionale. Si tratta di un’agricoltura condotta perlopiù con metodi tradizionali a basse rese produttive, tipiche di un’agricoltura di sussistenza. Sono le donne ad occuparsi del lavoro agricolo, fonte primaria per il sostentamento famigliare.

A Makebuko, un piccolo comune situato in provincia di Gitega, opera e lavora la cooperativa agricola femminile Imbura Makebuko, nata su spinta dei Frati Carmelitani, all’interno della quale 37 associate lavorano comunitariamente quattro ettari di terreno, coltivando e commercializzando frutta e ortaggi e allevando vacche e maiali.

Iniziamo allora a mettere in atto un’intensa attività di studio, di approfondimenti tecnici, di consulenze specifiche, ma soprattutto di rapporti preliminari con fondazioni, istituzioni e associazioni quali possibili enti finanziatori di un progetto finalizzato ad un efficace sistema di pompaggio, raccolta e canalizzazione dell’acqua e allo sviluppo di un modello di pianificazione e gestione economico-amministrativa delle linee produttive in atto.

Grazie alla disponibilità di risorse economiche ottenute da privati, fondazioni ed aziende, a inizio 2019 iniziano i primi lavori e le prime attività. La trivellazione del terreno ha subito buon esito e l’acqua viene trovata a 71m di profondità e nei mesi seguenti viene costruita la cisterna per la raccolta dell’acqua vengono installati il sistema di canalizzazione dell’acqua e gli irrigatori.

I risultati

Grazie all’irrigazione la produzione agricola è aumentata del 30%, incremento dovuto all’irrigazione che permette di coltivare fuori stagione e in parte anche ad una migliore gestione e programmazione dei tempi di semina e dei turni di lavoro delle associate. I ricavi dalle vendite sono aumentati quasi del 50% grazie ad una maggior produzione. Le donne associate hanno acquisito più motivazione, più vedono i risultati e più acquistano fiducia nel progetto e nell’associazione. Le tecniche da loro apprese vengono applicate anche negli appezzamenti privati, le associate riconoscono una maggiore resa dei propri orti e terreni grazie a ciò che appreso.

Grazie al progetto hanno visto realizzarsi un cambiamento che forse, fino a qualche tempo fa, non speravano e questo ha contribuito a dare nuovo slancio alla cooperativa. Seppur le difficoltà nel tenere unita e motivata la cooperativa non manchino, si percepisce un cambiamento di mentalità e si comincia a ragionare in termini di sviluppo anziché di sussistenza, ma anche di modalità comunitaria e condivisa nell’affrontare le grandi sfide della vita personale, familiare e sociale in quel paese africano.

Consideriamo questo il risultato più importante!

Il futuro

Continueremo a supportare la Cooperativa Imbura Makebuko nel processo di empowerment e di formazione. Inoltre, nelle prossime settimane verranno installati i pannelli solari che permetteranno il funzionamento del sistema di irrigazione garantendo una transizione ecologica senza l’utilizzo del carburante.

Silvia Daminelli
Responsabile Area Progetti Punto Missione